Interrogazione parlamentare

 

Atti Parlamentari Camera dei Deputati Legislatura XXIV 1ª Sessione – Discussioni – Tornata del 2 luglio 1917

Pagine 13736 – 13737

PRESIDENTE. Segue la interrogazione dell’onorevole De Giovanni, al ministro della guerra, <<per conoscere quali informazioni possa dare sul fatto che malgrado le ripetute sue dichiarazioni intorno alla questione degli imboscati ed ai provvedimenti annunciati, soldati volontari di un anno delle classi 1883, 1884, 1885, di Vigevano e dintorni, si trovino sempre, e da circa un anno, presso il 6° artiglieria, nella stessa città di Vigevano, e di caporali e sergenti, pure di Vigevano e dintorni, delle classi 1888, 1889, adibiti fin dall’ epoca del loro richiamo alle armi a servizi di ufficio e di, piantone nella propria città., dove godono inoltre l’ esonero dal rancio>>.

L’ onorevole sottosegretario di Stato per la guerra ha facoltà di rispondere.

MONTANARI, sottosegretario di Stato per la guerra, regio commissario. Mi affretto a dichiarare che lo stato di fatto quale è stato esposto dall’onorevole interrogante è esatto, o per lo meno era esatto fino a pochi giorni or sono. Si trattava in sostanza di personale di truppa e di volontari di un anno, incaricati delle mansioni di istruttori, o di altri servizi, anche in uffici, i quali da qualche tempo, anche da troppo tempo, risiedevano nelle città di loro origine, o a queste, vicine, ed avevano anche la agevolazione del convivere in famiglia, cosa questa consentita dai regolamenti, appunto per il fatto che essi erano nella sede delle loro famiglie.

Sta di fatto che questi volontari di un anno avrebbero potuto, e dovuto anche, insieme coi complementi che andavano alla fronte, esservi inviati prima d’ora. Sono perciò in corso provvedimenti opportuni non solo nei riguardi degli individui: ma anche delle autorità le quali hanno consentito, o per lo meno non banno controllato quello stato di cose. (Approvazioni).

Però mi affretto ad esporre una considerazione, in onore della verità. Negli enti mobilitati, come negli enti territoriali, vi è una tendenza, che è umana, di conservare il più possibile i buoni elementi dei quali essi si servono, e ciò per il buon andamento del servizio e della gestione che sono loro affidati; così in zona di guerra, ad ogni richiesta di ufficiali e graduati per istruire le reclute ai depositi si può constatare, non dico una resistenza, perché si obbedisce sempre, ma una tendenza, a conservare questi elementi che, nei reparti, alle compagnie, sono dei valori e che fa al che il loro allontanamento costituisce un danno ed un dolore per le nuove famiglie a cui appartenevano alla fronte. Così ai depositi vi sono elementi che i comandanti, riconoscendo che fanno bene il loro servizio, preferiscono conservare anziché correre l’alea di assumere gente nuova, che deve fare un po’ di noviziato; e bisogna poi riconoscere che anche ai depositi vi sono molte difficoltà da vincere, specialmente per la rotazione rapida di molte classi che devono essere istruite intensamente.

Ciò non toglie che nella situazione speciale di Vigevano una categoria speciale, come quella dei volontari di un anno, con le disposizioni vigenti e coll’attuale sentimento pubblico non doveva così a lungo rimanere sul posto. Ripeto che il provvedimento è già emanato perché tutti vadano a compiere il loro dovere al fronte, e lo compiranno bene, e perché tutte le autorità ne vengano informate e si regolino in ottemperanza alle prescrizioni vigenti. (Vive approvazioni – Congratulazioni).

PRESIDENTE. L’onorevole De Giovanni ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto.

DE GIOVANNI. Io potrei senz’altro dichiararmi sodisfatto della risposta molto chiara ed esplicita datami dall’onorevole sottosegretario per la guerra; soltanto mi permetto di fare un’altra raccomandazione.

So che è stata nominata una Commissione speciale per il disboscamento di questi individui. Ma disgraziatamente questa Commissione speciale è presieduta dal comandante della guarnigione che quei tali imboscamenti aveva, non dico protetti, ma certo tollerati. .

Ora io mi auguro che, dopo le esplicite dichiarazioni dell’onorevole sottosegretario di Stato, anche dal Ministero della guerra i provvedimenti siano presi sul serio ed in misura tale che più nessuna lamentela debba venire da parte della cittadinanza.

PRESIDENTE. È così trascorso il termine assegnato alle interrogazioni.

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