Dondè Carlo

salerno

BRIGATA   “SALERNO”

(89° e 90° Fanteria)

Sede dei reggimenti in pace: Genova.

Distretti di reclutamento:

Nola, Pinerolo, Pistoia, Reggio Calabria, Roma, Siracusa, Sulmona, Teramo,

Venezia, Voghera.

 

 

Dondè Carlo

Dondè Carlo

Dondè Carlo di Angelo    

Sottotenente di complemento 89° reggimento fanteria, nato il 14 gennaio 1892 a Milano, distretto militare di Milano, morto il 23 ottobre 1915 sul Medio Isonzo per ferite riportate in combattimento.

Luogo del decesso Infermeria di Kamno in Slovenia. Luogo sepoltura Caporetto – Sacrario Militare Italiano.

 Decorato con due Medaglie d’Argento al Valore Militare

Dondè Carlo, da Milano, Sottotenente complemento reggimento fanteria.

Incaricato di aprire, di giorno, due passaggi nei fitti reticolati nemici, tentava ripetutamente e per vie diverse, la prova, avvicinandosi ad essi con tubi carichi di gelatina esplosiva, e, pur avendo perduto alcuni dei suoi uomini, non desisteva che quando ne ricevette ordine dal comandante del battaglione. Per cinque notti consecutive, ri recava, così, con una squadra di guastatori, sotto la stessa trincea, aprendo, colle pinze, varchi nei reticolati stessi, nonostante l’attiva vigilanza del nemico. Monte Mrzli, 15 – 24 agosto 1915.

Dondè Carlo di Angelo Sottotenente di complemento 89° reggimento fanteria Brigata Salerno

Dondè Carlo, da Milano, Sottotenente complemento reggimento fanteria.

Comandante del plotone che, primo nella compagnia, attaccava una parte di trincea nemica, avanza imperterrito, sotto il vivo fuoco avversario, animando i suoi soldati colla voce e con l’esempio, finché, giunto a pochi passi dalla trincea stessa, cadeva mortalmente colpito. – Monte Mrzlivrh, 21 – 22 ottobre 1915.

Notizie tratte da ” Primavera Italica  – In memoria di Carlo Dondè  ” Edizioni Cortellezzi

Primavera Italica in memoria del Sottotenente Carlo Dondè

Primavera Italica in memoria del Sottotenente Carlo Dondè

La notizia della morte

La prima notizia venne comunicata alla famiglia Dondè da un generoso ed eroico soldato, il caporale Ettore Magnaghi, il quale espose a grave pericolo la vita pur di raccogliere il proprio tenente dai reticolati nemici e prestargli le prime cure.

A questo generosissimo soldato, degno di grande encomio, à suoi fratelli d’armi che per opera sì pietosa ed ardua dimenticarono sé stessi, la famiglia dell’estinto serberà affetto, gratitudine imperitura.

 La notizia ufficiale

2 novembre 1915

                              Signor Dondè – Vigevano

E’ con vivo dolore che debbo confermare la dolorosa perdita del Sottotenente signor Carlo Dondè avvenuta in seguito a ferita riportata in combattimento nella giornata del 22 ottobre all’attacco di una forte posizione nemica che cadde nelle nostre mani.

Fu ferito al capo ed io lo vidi mentre lo trasportavano al posto di medicazione. Era ancor vivo ma privo di conoscenza.

Il reggimento piange colla famiglia la morte di tale ufficiale che si era dimostrato anche in precedenti azioni animato da fiero slancio di valore e di entusiasmo.

Lo ho proposto per una ricompensa al valor  militare, ricompensa che egli si è ben meritata e che in qualche modo potrà lenire il dolore della famiglia.

La salma del nostro fratello d’arme è tumulata degnamente nel cimitero di un paesello ora redento, che Ella potrà un giorno sapere quale sia. La tomba è vigilata dal nostro affetto perché il Sottotenente signor Carlo Dondè era amato da tutti i colleghi e dagli inferiori che ne apprezzavano le doti dell’animo e dell’intelletto e lo avevano carissimo.

Sia conforto a lei ed ai suoi cari il pensiero che noi piangiamo con loro.

Colonnello Colbertaldo

* * * * *

Lettera inviata dal Colonnello Colbertaldo al fratello Capitano Domenico Dondè

12 novembre 1915

Egregio Capitano,

A seguito telegramma ed a conforto suo e della famiglia trasmetto copia della relazione colla quale si propose per una ricompensa al valor militare il sottotenente sig. Carlo Dondè , che ha sacrificata la sua vita per la Patria e per l’onore della bandiera del reggimento.

Egli era amato, stimato da tutti superiori, colleghi e inferiori che ne piangono amaramente la perdita. La sua salma è tumulata in un paesello che a suo tempo la famiglia potrà conoscere. La tomba è vigilata dall’affetto dei fratelli d’armi.

Durante l’azione a fuoco durata dalle 16 all’imbrunire del giorno 21 ottobre il sottotenente Dondè diede prova di molta calma e spregio del pericolo, percorrendo spesso la fronte del plotone.

Al mattino del 22 dovendo riprendersi l’azione il sottotenente sig. Dondè col suo plotone precedette la compagnia. Un vivo fuoco di fucileria nemica arrestò lo slancio dei nostri.

Il sottotenente Dondè non si smarrì d’animo e gittandosi a terra continuò strisciando ad avanzare contro la trincea nemica.

Giunto in tal guisa ad una diecina di metri dal nemico e non potendo più avanzare cominciò a far fuoco col moschetto finché colpito al capo cadeva mortalmente ferito.

Trasportato nella sera al posto di medicazione decedeva nel giorno 24 alla sezione di Sanità.

Per il coraggio dimostrato viene proposto per la medaglia d’argento al valor militare, colla seguente motivazione:

” Comandante del plotone di testa, nell’assalto di una trincea nemica avanzava imprterrito sotto il fuoco nemico, animando i suoi soldati colla voce e coll’esempio, finché giunto a pochi passi dalla trincea nemica cadeva gravemente colpito alla testa “. 22 ottobre 1915.

Voglia Capitano, accogliere le mie personali vive condoglianze e quelle dei miei ufficiali.

Colonnello Colbertaldo

Lettera del Tenente Colonnello Fasolis alla famiglia Dondè in data 9 novembre :

Dal fronte, 9-11-915

                    Egregi Signori,

il Tenente Dondè era dal reggimento tutto e dai superiori comandi conosciuto come ufficiale di coraggio non comune: ed infatti del suo amor di Patria e del suo valore aveva dato prove ripetute.

Io ero fiero di averlo al mio battaglione e su di lui facevo il massimo assegnamento.

Dopo aver più volte arrischiato la vita in imprese molto audaci, come quella del taglio dei reticolati nemici, il povero Carlo cadde in un momento che meno se lo aspettava.

Il mattino del 22 ottobre attaccando un trincerone nemico, egli che, secondo il suo solito, precedeva coraggiosamente il plotone, venne colpito alla fronte da un proiettile nemico, cadendo da una roccia al sottostante reticolato nemico.

I compagni lo credettero morto e lo piansero tutti. Erano le ore 7 circa!  Verso l’imbrunire però, si presentava un aspirante ufficiale il quale, con due ufficiali, si offriva di ritornare alla trincea nemica, per ricuperare la salma del loro amato tenente.

Andati non senza grave pericolo personale, ne ritornarono col povero Carlo, ferito gravemente ma ancora vivo. Sperammo tutti nella sua salvezza, ma così non fu: la sua tomba è stata costruita tutta in cemento nel cimitero di Kamno, la salma rinchiusa in cassa di zinco.

Il tenente Dondè pel suo eroismo nel taglio dei reticolati nemici era già stato proposto per una medaglia d’argento al valore, ora è stato proposto per una seconda.

Certo questo non scema il dolore, ma sarà certo confortante il pensare che tutti ne riconosceranno l’alto valore e lo rimpiangiamo con tutto il cuore.

Coi sentimenti della maggior osservanza, mi credano loro dev.

Tenente Colonnello

Fasolis

Da un’altra lettera del Tenente Colonnello Fasolis alla famiglia Dondè in data 26 novembre:

Dal fronte, 26-11-1915

                    Egregi Signori,

Il loro figlio Carlo era pieno di fede e nel successo. Sfidava la morte fiducioso in un talismano, credo una medaglietta ricevuta da una persona cara.

Cadde in primissima linea, sotto il reticolato ed i soldati suoi che l’amavano si gettarono avanti, per riaverlo ad ogni costo.

I voti di tutti erano ch’egli sopravvivesse. Il cielo così non volle ed ora la Patria conta un eroe di più, e Vigevano ha dato all’Italia un vero eroe.

Egli in pochi mesi è stato proposto per ben due medaglie al valore di argento, e sarebbe stato da me anche proposto per l’avanzamento a scelta per merito di guerra.

Essi siano gloriosi di lui e dall’averlo avuto nella famiglia.

Ora riposa onorato nel cimitero di Kamno.

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Tenente Colonnelo

Fasolis

Carlo Dondè adolescente

Carlo Dondè adolescente

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