Besozzi

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Martino e Carlo Besozzi

Entrambi decorati con Medaglia d’Argento al Valore Militare

Besozzi Martino di Lodovico. Capitano di complemento 2° reggimento alpini Battaglione Saluzzo.

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N° 28732 matricola.

Guidava arditamente e brillantemente la propria compagnia all’assalto di un tratto di fronte della posizione avversaria, che conquistava, durante il successivo, furioso bombardamento nemico, dava ai propri dipendenti mirabile esempio di calma, serenità e sprezzo del pericolo, finchè cadeva colpito a morte. Già distintosi in un precedente combattimento. Monte Cukla 4-5 e 10-11 maggio 1916.

Foglio matricolare Besozzi Martino (*)

Foglio matricolare Besozzi Martino (*)

Capitano Martino Besozzi, Medaglia d’Argento sul Cukla

Martino Besozzi nacque a Vigevano il 7 febbraio 1891. Il padre Lodovico era economo presso il Convitto Saporiti mentre la madre, Garbarini Maria, proveniva da una famiglia benestante; i Besozzi risiedevano in Corso Porta Novara al n° 9. Dopo gli studi presso il Liceo Cairoli di Vigevano, all’età di vent’anni il giovane si arruolò volontario come allievo ufficiale nel 15° Reggimento Fanteria. Successivamente passò tra gli Alpini, nelle file del Battaglione Tirano del 5° Reggimento. Il 26 gennaio venne nominato Sottotenente nel 4° Reggimento Alpini. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale venne richiamato; passò al battaglione Saluzzo del 2° Reggimento, nella 23ª compagnia dove raggiunse, un anno più tardi, il grado di Capitano.

Il 25 luglio 1915 un drappello guastatori della 23ª, comandato dall’allora Sottotenente Besozzi, superò il confine con lo scopo di attaccare una posizione nemica. Raggiunto il fondo Val Pontebbana, causa il diradarsi della nebbia, venne avvistato dalle truppe della posizione e fatto segno a fuoco di fucileria. Svanito l’effetto sorpresa, per non rischiare perdite, Besozzi decise di ripiegare e rientrò a Forca di Lanza verso le tredici con tutti i suoi uomini. Lo stesso drappello al comando del Besozzi tentò una nuova sortita il giorno successivo sorprendendo una piccola guardia austriaca e distruggendola con il lancio di quattro bombe a mano. Anche questa volta rientrarono, intorno alle ore quattordici e trenta, senza perdite a Forca di Lanza. Il successivo 5 agosto, guidò una nuova pattuglia della 23ª sul crinale di confine dal quale potè rilevare, dopo uno scambio di fucilate, i lavori eseguiti dagli austriaci alla testata del Rio Cordin.

Successivamente giunse al Battaglione Saluzzo l’ordine di trasferimento per il settore Cukla-Rombon, che raggiunse i primi giorni dell’aprile 1916. Il 10 maggio 1916 alle ore 18, con l’appoggio del fuoco delle artiglierie italiane, le compagnie 22ª e 23ª del Saluzzo e la 62ª del battaglione Bassano si lanciarono all’assalto del Cukla. Dopo lunga e sanguinosa lotta, la cima venne conquistata. Nel battaglione Saluzzo trovò la morte il comandante, Ten. Col. Luigi Piglione, poi decorato con la Medaglia d’Oro al V.M. Il giorno successivo gli austriaci tentarono di riprendere il Cukla, ma trovarono la ferma resistenza degli alpini. In queste fasi, alle ore 17 dell’11 maggio 1916, il Capitano Besozzi venne ferito gravemente da una pallottola di fucile e perse la vita. Venne sepolto nel cimitero di guerra di Serpenizza e nel dopoguerra i suoi resti rientrarono a Vigevano per la definitiva sistemazione nella tomba di famiglia.

Massimo Peloia

Besozzi Carlo di Lodovico Sottotenente in servizio attivo 4° reggimento alpini Battaglione Val d’Orco

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Besozzi Carlo da Vigevano (Pavia), Sottotenente reggimento alpini. N° 3015 matricola.

Comandante d’avanguardia, in una operazione notturna, con intelligenza e coraggio guidava il suo reparto per rocce e precipizi ritenuti impraticabili dall’avversario, giungendo inaspettato presso le posizioni nemiche. Fermato dalle difese accessorie, con un brillante attacco alla baionetta, si impadroniva delle più vicine e si slanciava, poi, ripetutamente, con giovanile ardore, sui reticolati, finché un masso, lanciatogli contro, lo travolse nell’abisso. – Monte Nero, 22 luglio 1915.

Foglio matricolare Besozzi Carlo (*)

Foglio matricolare Besozzi Carlo (*)

(*) Archivio di Stato di Pavia

Araldo Lomellino n° 50 del 20 dicembre 1918 pag. 3

Lettera del tenente Alberto Garaventa del 2° alpini

L’intera Nazione à tributato al valoroso nostro esercito azioni di grazie, di encomio, di gloria così spontanee e così cordiali da essere veramente pari ad una vittoria così grande.

Ma è pure consolantissimo constatare che se furono sublimi i nostri eroici soldati, vi sono pure all’interno del paese delle creature, dalle famiglie intere pari all’esercito nella nobiltà di sentimenti, nella generosità del sacrificio. Anche a costo di mancare un poco verso la modestia della famiglia Besozzi Garbarini, che onora Vigevano, vogliamo pure citarla ad esempio.

Essa à dato alla Patria due floride giovinezze, due valorosi ufficiali che entrambi, sacrificando speranze, avvenire e vita radiosa di nobili ideali, ànno contribuito col loro sangue al nostro trionfo.

Eppure la madre dei due eroi, nell’incomparabile suo dolore, nello schianto dell’anima sua profondamente, italianamente materna, trova ancora la forza di scrivere:

La grandezza d’Italia, tutti gli ideali sognati ed agognati dai nostri eroi caduti sono raggiunti. L’Esercito e la Marina sono stati sublimi: gloria al valoroso soldato italiano: Dio lo benedica ora e sempre …….. Tocca a noi, d’ora innanzi a noi rimasti quaggiù, di renderci degni di una Italia tanto bella.

Una madre che grida così è veramente degna dell’Italia e dei suoi due figli caduti ! ….

Lapide sulla tomba di famiglia

Lapide sulla tomba di famiglia

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