Negri Giuseppe di Luigi

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Negri Giuseppe

Negri Giuseppe

Negri Giuseppe, diciannovenne, figlio di Natale Maria e di Negri Luigi, lattaio in Vigevano con negozio in via Cararola al n° 2.

Estratto dal Ruolo Matricolare: Matricola 10990 Soldato di leva prima categoria, classe 1898 distretto di Pavia e lasciato in congedo illimitato lì 25 gennaio 1917. Chiamato alle armi e giunto lì 4 marzo 1917 Ammesso al volontariato di un anno col computo del servizio già prestato e quindi con decorrenza dal giorno 4 marzo 1917 (legge 4 agosto 1895 n° 479 e n° 15 della circolare n° 124 del 1917) lì 12 marzo 1917. Tale nel 6° reggimento artiglieria da campagna (batterie) lì 13 marzo 1917. Caporale in detto lì 1° luglio 1917. Giunto in territorio dichiarato in istato di guerra lì 8 luglio 1917. Morto per malattia nell’ospedale da campo 068 come da atto di morte inscritto al n° 120 d’ordine pag. 74 del registro degli atti di morte del suddetto ospedale lì 22 ottobre 1917 Verificato il 6 agosto 1918  L’ufficiale di matricola V. Stasi

Specchio D del foglio matricolare: Campagna di guerra 1917. Riportò nel mese di ottobre 1917 mentre trovavasi in zona di guerra, una malattia (tifo) seguita da morte che dal Consiglio di Amministrazione fu riconosciuta dipendente dal servizio – Verbale n° 539 in data 31 maggio 1918.

fregio per cappello 6° reggimento artiglieria

fregio per cappello 6° reggimento artiglieria

 

 Lettera dell'11 luglio 1917

Lettera dell’11 luglio 1917

 

11 – 7 – 17

Cari genitori, finalmente dopo tre giorni di viaggio sono arrivato nel luogo destinatomi, mi trovo sul Carso, hanno formato otto batterie e mi hanno diviso un po per po batteria. Terrani – Lipì – Gaggianesi ecc. sono tutti in una sola batteria. Invece io son rimasto da solo, con mè cè solamente due caporali del 97 Duglio e Caresana che sono di Gravellona, e Cantoni. Trovandomi qui solo in mezzo al rombo del cannone mi sento un po conturbato, ma spero che Iddio mi aiuterà, e presto mi abituerò. In questo luogo l’acqua è molto scarsa, devono portarla su coi muli, non si può trovare ne latte né uova. Quando vien giù il ciclista si può far comperare qualche scatola di sardine e null’altro, il vino è molto caro e non buono. Qui di giorno fa molto caldo, ma di notte fa freddo e tira quasi sempre vento. Mia cara mamma non pensarci di mè, che spero Iddio mi aiuterà; che presto possa ritornare sano e vittorioso. Cara mamma son molto dispiacenti che non ho fatto le fotografie, perché qui non si può farle fare; in ogni modo tienimi dacconto quella fotografia che cè su tutti i miei compagni, che sarà un dolce ricordo. Cara mamma non pensarci di mè, che la mia salute è ottima, così spero vi trovate voi tutti in buona salute. Cara mamma colla viva speranza di rivederti presto, t’invio i miei più cari saluti e una forte stretta di mano baci tuo Nino. Tanti saluti al babbo, alla Gina e Angioletta e Pierino. E infinità di baci all’Eletta. Salutami Giovanni, le zie gli zii tutti gli inquilini amici e parenti e la nonna. Il mio indirizzo è così: al Caporale Negri Giuseppe 6° reggimento Artiglieria da Campagna – 4ª batteria – Zona di Guerra. Addio tutti. Non pensate di mè. Scrivetemi presto che tanto desidero vostre nuove. Arrivederci a tutti ciau – speriamo di rivedersi ancora. Fatemi sapere dove sono gli zii. Ciau Mia cara Eletta prega per mè – Addio.

 Lettera del 17 luglio 1917

Lettera del 17 luglio 1917

 

17-7-17

Cari genitori. Avendo un po di riposo, vi scrivo, dandovi mie notizie. Spero che avrete ricevuto miei scritti inviatovi, io fin’ora non ho ricevuto nessun scritto, ma credo mi avrete già scritto. Qui si lavora e si spara sempre, non cè né festa né niente, si lavora sempre. Mi fanno già sparare, ho fatto molto male a dar gli esami da caporale, in questi luoghi i soldati stanno più bene. Ma pazienza, speriamo che presto la guerra terminerà. Dicono che presto ci sarà loffensiva, pazienza. Con mè di Vigevano non cè nessuno, cè il Sergente Terrani, ma è molto superbo. Gaggianesi è alla 5ª batteria, il Guido Terrani, il Ferrari, Zanoletti, sono alla 1ª. Essi sono molto indietro di mè, la mia batteria è la più avanzata di tutte le altre; ma basta credo che Iddio mi aiuterà sempre. Cara mamma, mi fa sempre male i denti e la testa, ma spero che mi passerà tutto. Qui non si può chiedere visita, bisogna sempre lavorare e sparare ugualmente. Il pane è molto duro e col mal dei denti non posso mangiarlo, mi ho fatto portar su dal ciclista qualche scatola di latte condensato, ma è molto cara, una scatola che conterrà un bicchiere di latte ma non buono come il nostro costa 2,80 e si può ringraziare Iddio averlo. Spero che voi tutti vi troviate in buona salute fatemi sapere vostre nuove che tanto ne desidero. Colla speranza di rivedervi ancora, vi saluto caramente tutti in famiglia. Vostro Nino. Tanti baci all’Eletta. Saluti a tutti i parenti, Veronica e quelli di sopra, e Carletto. L’indirizzo è Cap. Negri G. 6° regg. Artigl. Camp. 4ª batteria – zona di guerra. Mamma non pensarci di mè, guarda di star sana, Iddio mi aiuterà sempre. Ciau

Ricevuta per conto spesa

Ricevuta per conto spesa

Cartolina postale in franchigia del 18 luglio 1917

Cartolina postale in franchigia del 18 luglio 1917

18-7-17

Cari genitori. Non pensateci di mè che sto bene, così spero di voi tutti. Tanti saluti a tutti in famiglia. Addio

 

Lettera del 19 luglio 1917

Lettera del 19 luglio 1917

 

19-7-17

Cari genitori. Termino in questo momento di sparare, e subito mi metto a scrivere per darvi mie notizie. Qui di giorno fa molto caldo, di notte fa freddo; il cannone tuona sempre pare che ci sia sempre il temporale in aria, nel luogo dove mi trovo io sebbene sono molto vicino al nemico, fin’ora cè arrivato qualche granata ma a fatto poco danno, cè stato ferito un tenente solamente e il cuciniere. Cara mamma ti faccio sapere che oggi sto bene, ringraziando Iddio il mal di capo e il mal di gola mi è andato via, mi duole ancora un po’ i denti, perché sono sempre qui all’umido, ma spero che mi passerà presto. Spero che anche voi vi trovate tutti in ottima salute. Qui l’acqua è molto scarsa il vino è carissimo e non buono cè solamente qualche scatola di sardine o tonno, o qualche scatola di latte in conserva, però bisogna farseli portar su dal ciclista per piacere, e me li fa pagare molto, perché di cantina non cè né.

CENSURA

Credo che mi avete già scritto, perché sin’ora non ricevetti nulla, fatemi sapere se avete ricevuto miei scritti, mandatemi a dire se Bricchetti si trova ancora a Vigevano ho se è già partito. Cara mamma non pensarci di mè, che sto bene, e spero che Iddio mi aiuterà sempre; guarda di star sana, e sempre allegra, credo che presto la finiranno. Cara Gina e Angioletta che sempre vi ricordo, guardate di non parlar coi soldati, ne tenenti perché vi prendono in giro e mentono vi avviso per vostro bene, perché qui cè due o tre sergenti ch’erano due anni fa a Vigevano a far il soldato, che fanno molto critica alle B……..i, specialmente alla Maurina, dunque vi prego di star serie. Per ora non mi resta che di salutarvi tutti in famiglia caramente. Tanti baci all’Eletta cara. Salutatemi tutti i parenti, inquilini e amici. Vostro Nino. Cara mamma non pensarci di mè che sto bene ciau.

Cartolina postale in franchigia del 20 luglio 1917

Cartolina postale in franchigia del 20 luglio 1917

20-7 17

Cari genitori. Io sto bene, così spero di voi tutti. Come mai non ho ricevuto ancora nessun scritto? Miei compagni hanno già ricevuto. Credo riceverete mie lettere. Saluti a tutti in famiglia. Vostro Nino Tanti baci all’Eletta scrivetemi presto addio

Lettera del 22 luglio 1917

Lettera del 22 luglio 1917

 

22-7-17

Cari genitori. Con molto piacere ieri ricevetti due lettere e una cartolina. Ora sto bene, il mal dei denti e il mal di capo mi è passato, così spero che anche voi vi troverete tutti in buona salute. Qui di giorno fa molto caldo, di notte fa freddo, il cannone tuona sempre, dicono che presto ci sarà l’offensiva, ma il giorno preciso non si sa. Cara mamma tua lettera che mi mandasti il (17) per mezzo del Signor Maresciallo Berni, lo ricevuta, me l’ha data un sergente, perché lui si trova al Comando del 6°, quindi è molto molto distante della mia batteria si trova indietro 10 o 12 kilometri, (ho ricevuto anche il 25). Fin’ora in quanto ai miei superiori non posso dire di male. Cè un tenente di Belleguardo. Gli altri tenenti e il capitano non lo so di dove sono fin’ora. I sergenti sono quasi tutti di Milano, cè solamente il sergente Terrani di Vigevano. In questo luogo non si conosce né festa né niente, si lavora e si spara sempre. Con mè cè Cantoni Carlo di Rosasco, ch’era nel mio plotone, e due di Gravellona caporali, che sono del 97. Qui bisogna stare sempre nascosti, e non si può andare trovare i miei compagni, perché sono molto vicino al nemico, e se mi vedono mi tirano subito. I muli a portar viveri vengono su la notte, perché se vengono di giorno i tedeschi gli tirano. Chissà se la finiranno presto? Mi pare un secolo che sono lontano da casa, ed è solo 2 settimane. Per ora denari non me ne occorrono, quando ne avrò bisogno scriverò io. Cara mamma non pensarci di mè, che sto bene, guarda di star sana. Appena avrò tempo scriverò ancora (non guardate se è scritta male; il tempo è poco e sono qui seduto su un sasso, la scrivania restano i ginocchi. Intanto non mi resta che di salutarvi tutti, tanti saluti alle sorelle, al Pierino e il Giovanni. Infiniti bacioni all’Eletta, che sempre la ricordo. Salutatemi tanto i parenti, gli inquilini e amici. Vostro figlio Nino – Addio

Cartolina postale in franchigia del 23 luglio 1917

Cartolina postale in franchigia del 23 luglio 1917

23-7-17

Cari genitori Io sto bene così spero di voi tutti. Tanti saluti a tutti in famiglia vostro Nino Baci all’Eletta saluti a tutti i parenti amici e inquilini. Addio

Lettera del 28 luglio 1917

Lettera del 28 luglio 1917

 

Lì 28-7-17

Mia carissima zia, oggi stesso ricevetti la tua lettera, ed avendo un poco di tempo mi metto subito a riscontrarti. Ora ringraziando Iddio di salute sto bene, così pure spero di voi tutti. Cara zia ti faccio sapere che il Maresciallo Trombotto, è nella mia batteria, ma lui si trova a San Pietro, abbasso ai cavalli, io sono qui ai cannoni, quindi non lò mai visto, però lò sentito nominare da altri. Qui con mè cè il Sergente Terrani, e il Sergente Silva che è fittabile a Vignarè (*), è cugino del farmacista Nagari. Nella mia batteria cè tutta brava gente, cè un Tenente che è un prete, insomma per ora non mi posso lamentarmi dei miei superiori. Qui si lavora molto e si spara sempre, ma basta che Iddio mi mantenga sempre sano, e poi tutto passerà. Ora sono venuto abituato a sentire sparare, non mi par nemmeno d’essere al fronte. Intanto non mi resta che di salutarti di vero cuore, e mi dico tuo affezionatissimo nipote Nino che sempre ti ricorda. Salutami tanto da parte mia la nonna, le cugine, zio e zia Delina. Ciau

 Lettera del 31 luglio 1917

Lettera del 31 luglio 1917

Lettera di Luigi Natale zio da parte materna di Negri Giuseppe, scritta alla sorella Maria.

31-7-17

Cara sorella. Ò ricevuto la tua cara lettera e mi consolo della buona salute che avete avuto e come sono stato sempre io ma mi dispiace anche il Nino che è già così partito presto al fronte che si sembrava un ragazzo e anche sarà molto pavuroso e senza vederlo con tanta voglia che aveva anche io di vederlo e inutile mia cara sorella qui bisogna avere proprio la pazienza se bisogna sperare avere la vita se non cosa faccio. Aveva proprio parlato con il mio Comandante di venire a casa due mesi fa per vedere il Nino e il Battista. Ma come scrissi fanno come anno voglia loro ma pazienza speriamo di ritornare sano e salvo ancora tutti e di potersi ad abbracciarsi insieme. Sono molto contento che mi ai scritto con linderizzo del tuo Nino che io ò scritto subito una lettera di confortarlo se fosse stato venuto almeno qui vecino a io andava subito a trovarlo e vederlo ma siamo troppo lontano ma io spero sempre che in questi due mesi che viene la pace come vedo e come lo sento dire qua noi che specialmente la fanteria cioè arma piedi e molta stanchi di fare squesta brutta vita, e di non passare un altro inverno. Mia cara sorella non posso piegarte per bene tutto in su le lettere la vita che facciamo qui se fosse di farlo a casa chissà quando ero malato non so come mi dà tanta salute così la vita che si passa, e non credevo che fosse così tristo squesta guerra da non poterci una buona volta di finirla con tanta desiderata da tutti. Son qui che spero fra giorni di venire a casa in licenza se non viene un altro ordine siamo ancora i 40 di venire nella mia batteria ed il Maggiore disse che i primi giorni di agosto bisogna andare tutti dunque spero. Non ò più altro da dirti ricevi i più affetuosi saluti del tuo affezionatissimo fratello Luigi. Salutami il Nino quando scrivi e i tuoi figli e la mamma e tutti . ciau

Lettera con data illeggibile

Lettera con data illeggibile

Non è possibile rilevare la data di questa lettera ma dal contenuto è da collocarsi verso la fine di luglio 1917.

Cara mamma: oggi stesso ricevetti la tua gradita cartolina; e ne sono molto contento che voi tutti vi trovate in buona salute, cosi pure mi trovo io. Cara mamma il sergente Terrani si trova ancora con me; sua madre gli ha scritto una lettera, che me la ………………………… e gli raccomandasti di farci buona compagnia. Con me c’è anche il caporale Caresana di Gravellona che i suoi genitori gli scrissero che c’è stato a casa sua il papà nevvero? In mia compagnia vi è anche il caporale Duglio che abita anch’esso a Gravellona, poi c’è il caporale Cantoni che è fittabile di Rosasco; e il sergente Silva Giuseppe, come lo sai già è parente col farmacista Nagari. Così ci facciamo buona compagnia. Nella mia batteria c’è anche un soldato del 86 che abita a Lissone, è un paesello vicino a Monza, faceva il sacrestano nel suo paesello, è molto devoto, e mi vuol molto bene. Noi qui siamo tutti come fratelli; che vuoi fare siamo come bestie, facciamo una vita da eremita. Da quel giorno che son partito da Vigevano non ho visto più nessun borghese; qui non si conosce né giorno di festa né di lavoro, si lavora sempre; ma basta poter portare a casa la pelle poi tutto passerà. Cara mamma ti faccio sapere che lo zio Luigi mi ha scritto oggi una lettera, nella quale dice che ha la speranza che fra due o tre giorni venga a casa in licenza. Come dicono, ho la speranza che presto mi mandino in riposo; sarei proprio contento se mi mandassero davvero. Cara mamma guarda di star sana, e non pensarci, spero che Iddio mi guarderà sempre d’ogni pericolo, e che presto possa ritornare ancora a casa. Scrivi sempre sovente che molto desidero tuoi scritti, anch’io ti scrivo sempre, sai, non posso scrivere proprio tutti i giorni perché delle volte non si ha tempo, poi non tutti i giorni il postino viene su; ma guarderò di fare l’impossibile di scriverti più sovente che posso. Intanto non avendo altro da dirti, che di star sempre allegra, t’invio i miei più cari saluti, uniti con una forte stretta di mano e baci. Mi dico tuo affezionatissimo figlio Nino, che sempre ti ricorda, e non ti dimentica mai un solo istante. Tanti saluti alle sorelle, al papà e fratello Pierino che gli ho scritto due o tre cartoline alla cascina, non so se li abbia ricevute. Tanti bacioni alla cara Elettina. Saluta tutti i parenti, amici e inquilini, e ai nonni. Addio

 Lettera del 3 agosto 1917

Lettera del 3 agosto 1917

Lì 3-8-1917

Cara sorella, oggi stesso ricevetti la tua lettera con data del 30. Sono molto contento nel sentire che voi tutti vi trovate in buona salute, com’è ora la mia. Però sono molto dispiacente nel sentire che c’è morto Venturini, povero uomo! Ma fino a quando si muore nel nostro letto, è un dolore si, ma non è mai da confrontarsi come morire qui in questi luoghi selvaggi, qui lontani da tutti i nostri cari. Cara sorella se vedessi che pietà; ieri ho visto un povero bombardiere, che volendo toccare una bomba, la quale scoppiò, e gli spaccò le gambe, e gli portò via una mano da sbordo, povero ragazzo faceva pietà! Non so se vive ancora perché l’anno portato all’ospedaletto più vicino subito; ma credo che allo stato ch’era sia morto. Ah! Sarebbe meglio morire cento volte nel nostro letto, che fare di questa morte barbara, lontano da tutti i nostri cari. Speriamo che presto sia finita. Spero che Iddio mi aiuterà in questa azione, che fra giorni la faranno. Anche i volontari di guerra ora avranno finito di farsela bene, se partono pel fronte. Per ora non mi resta che d’inviarti i miei più sinceri saluti e baci. Infiniti bacioni alla cara Elettina; tanti saluti e baci alla cara mamma, alla Ginina, al papà e fratello Piero. Saluti a Giovanni, a tutti i parenti e inquilini. Tuo affezionatissimo fratello Nino. Tanti saluti anche alla tua padrona e suoi genitori. Cara sorella scrivimi sempre sovente che tanto desidero vostre notizie. Scusami se è scritta male, ma come sai il tempo è poco, quindi devo scriverla in fretta. ciau

Lettera del 7 agosto 1917

Lettera del 7 agosto 1917

7 – 8 – 17

Cara mamma, spero avrai ricevuto mia lettera inviatoti il giorno 5 corrente. Ti faccio sapere che oggi c’è venuto a casa in licenza il mio Sergente Maggiore che abita a Milano – un certo Machini, il quale mi disse che dovendo venire a Vigevano per affari, verrà anche da te, a portarti i miei saluti. Se verrà ricevalo bene, e raccomandami poiché esso è proprio il mio capo pezzo; e poi ha molta relazione col nostro Capitano. Non far veder miserie, perché è una persona che se sa che si è di famiglia benestante ha molto riguardi su tutte le cose, del resto non ha nessun riguardo. Se poi, dargli qualche salame crudo, che ne ho molta foglia, se poi però, e se ce n’ai ancora, del resto non disturbarti. Cara mamma per ora non ho altro da dirti; la salute è ottima così spero di te e tutta la famiglia. Colla viva speranza di ricordarti ancora presto, ti mando i miei cari saluti e baci. Tuo affezionatissimo figlio Nino che sempre ti ricorda. Tanti saluti al papà, alla cara sorella Gina, e Angioletta, al Pierino che sempre lo ricordo. Infiniti bacioni cari, e forti abbracci alla mia cara Elettina che mai la dimentico un solo istante. Tanti saluti a nome mio a tutti i parenti, e inquilini ai nonni. Di nuovo ti saluto mia cara mamma, e ti raccomando di star sempre sana se puoi; e non pensarci che coll’aiuto del buon Dio e di tutti i santi spero possa ancora ritornare sano e vittorioso. Ciau

Lettera del 13 agosto 1917

Lettera del 13 agosto 1917

13 – 8 – 1917

Carissima sorella. Con molto piacere lessi la tua gradita lettera con data del (8-8-17). In quanto alla mia salute è ottima, così spero di te, e tutta la famiglia. Senza spiegartelo, già lo potrai immaginarti come si passa i giorni in questi posti selvaggi. Se lavora sempre. Proprio stamattina c’è venuto il prete a dir Messa. Non puoi immaginarti la contentezza che provai, nel sentire la Santa Messa. Cara sorella che dicono riguardo della guerra a Vigevano? c’è la speranza che sia finita presto? Come già vi scrissi il vaglia l’ho ricevuto, ma il pacco non l’ho ancora da riceverlo. Spero fra giorni lo receverò anch’esso. Cara sorella scrivimi sovente, che tanto desidero vostre nuove. Spero che Iddio mi guarderà sempre di ogni pericolo. Intanto non mi resta altro che di salutarti caramente e d’inviarti una forte stretta di mano. Tanti saluti alla cara mamma che sempre la ricordo, baci alla mia Elettina, saluti alla Gina, papà e fratello Pierino. Tanti saluti a tutti i parenti e inquilini. Saluta per mè tutta la famiglia Salari e tua padrona. Di nuovo ti saluto tuo affezionatissimo fratello Nino. Scrivimi sovente ciau.

 

 Lettera del 15 agosto 1917

Lettera del 15 agosto 1917

 

Lì 15-8-1917

Carissima mamma. Oggi stesso ricevetti tua gradita cartolina inviatomi il 9 corrente. Come già gl’inviai una lettera ieri alla sorella Angioletta, il vaglia l’ho già ricevuto, ma il pacchettino non ancora. Spero fra giorni di riceverlo, poiché i miei compagni dopo 6 o 7 giorni che glie lo avevano spedito lo hanno ricevuto. La mia salute è ottima, così spero di te cara mamma e tutta la famiglia. Lo zio luigi è venuto a casa in licenza? Che dicono a Vigevano di questa guerra? Chissà quando la finiranno. Lunedì c’è venuto il prete qui in batteria a dire la Santa Messa. La mia valigia la tengo ancora. Volevo spedirla a casa, ma non potendo spedirla, e per paura che vada in perdita, ho pensato di tenerla qui che mi serve sempre. Basta poter portare a casa ancora la pelle, poi di valigie ne troveremo ancora. Cara mamma senza spiegarti potrai pensare che vita che si passa in questi luoghi selvaggi. Non ti dico altro che pregare tanto Iddio per mè, che mi possa mantenere sempre sano. Spero che Iddio mi farà la grazia di poter ritornare a casa ancora. Cara mamma scrivimi sovente che tanto desidero tuoi scritti. Intanto non mi resta che di salutarti tanto tanto. Mille baci alla cara Eletta. Tanti saluti alle sorelle, al Pierino e papà. Saluta per mè i nonni, tutti i parenti e inquilini. Di nuovo ti saluto e ti bacio. Mi sottoscrivo tuo affezionatissimo figlio Nino. Guarda di star sempre sana. Addio.

Lettera del 17 agosto 1917

Lettera del 17 agosto 1917

Lì 17-8-1917

Carissima mamma. Ieri ricevetti il pacco contenente i 5 capi, e sono molto contento, ti ringrazio tanto tanto. Cara mamma la mia salute è ottima, così spero di te e tutta la famiglia. Basta essere in buona salute poi tutto passerà. Per ora di biancheria non me ne abbisogna; appena mi occorrerà ti scrivo io. Però se avrai l’occasione di spedirmi un altro pacchetto, se puoi mandami un coltello, che quello che avevo l’ho rotto mentre stavo aprendo una scatola, se puoi mandami uno con l’apriscatole, perché sempre farmelo inprestare, lo sai già che se si può è meglio dipendere di nessuno. Mettimi dentro anche un piccolo specchietto. Cara mamma mi dirai che sarò seccante, ma che vuoi, dipendere dagli altri è molto brutto. Per una volta due me la danno volentieri ma poi! Non puoi immaginarti cara mamma come sono contento della roba che mi hai spedito. Pensa che in questi posti la roba è stracara. L’altro giorno ho comprato un pomidoro, ma piccolino, l’ho pagato sessanta centesimi pensa? Di uova non se ne parla, non se ne possono avere ha nessun costo. Si può avere delle scatole e del vino, ma tutto stracaro. Io mi trovo ancora in compagnia del sergente Terrani e Silva, e dei caporali Caresana, Duglio e Cantoni. Il sergente Silva mi disse che sua sorella ha parlato con voi, ma non sa se ha parlato con te o colla zia Teresa. Credo riceverai tutte le mie lettere e cartoline che ti spedisco, io tua cartolina del 9 l’ho ricevuta, ma la lettera no. Lo zio Luigi è venuto in licenza? Cara mamma da quel dì che partii da Vigevano non ho visto più borghesi, in questi luoghi maledetti, ho meglio dire purgatorio dei buoni e cattivi non si vede che croce di poveri eroi, e grossi sassi spaccati delle granate e scraplel lanciate dai furiosi austriachi. L’altro giorno però venne il prete a dir la Santa Messa. Non puoi immaginarti la gioia che provai. Per ora termino di scrivere, col dirti di pregare tanto perché in questi giorni come già lo saprai sarà ……………. Ricevi tanti e tanti saluti uniti con una forte stretta di mano del tuo affezionatissimo figlio Nino. Tanti bacioni alla mia cara Elettina. Tanti saluti alle sorelle, papà e fratello Pierino che sempre lo ricordo. Saluta a nome mio tutti i parenti, i nonni, tutti gl’inquilini, e Giovanni. Di nuovo ti saluto caramente. Quando scrivi mettimi, ho ricevuto tua lettera del 17/8 cm per vedere se ricevi tutte le mie lettere. Spero di rivederti presto – addio.

Cartolina postale in franchigia del 18 agosto 1917

Cartolina postale in franchigia del 18 agosto 1917

18-8-1917

Carissima mamma. Come già t’inviai una lettera ieri il pacco l’ho ricevuto. La mia salute è ottima, così spero di te e famiglia. Ricevi tanti saluti e baci tuo affezionatissimo figlio Nino. Tanti saluti a tutti in famiglia. Baci alla cara Eletta. Addio

Lettera del 23 agosto 1917

Lettera del 23 agosto 1917

Lì 23-8-1917

Carissima mamma. Con gran piacere lessi la tua gradita cartolina con data 18-8-17. Ne sono molto contento nel sentire che voi tutti vi trovate in buona salute, così pure è simile la mia. Il mio amico Bellazzi è fino dei primi giorni che siamo venuti al fronte che si trova all’ospedale colla febbre. Io ringraziando Iddio e tutti i santi ora la mia salute è ottima, sono stato ammalato i primi giorni che sono venuto al fronte, ma non ho nemmeno chiesto visita, per paura di non essere riconosciuto; poi per andare alla visita bisogna fare molto cammino, e la strada è molta in vista, tirano da maledetto, c’è molto pericolo. Il mio tenente Cornaggia, il cucino della Maldifassi è rimasto ferito. Io ringraziando Iddio di vero cuore fin’ora posso dirti di essere fortunato. L’altro giorno mi scoppiò una granata a due passi di distanza e fortunatamente non ebbi nemmeno una piccola ferita. Cara mamma, ma ti dico che mai mi perdo di fede, tengo al collo sempre le medaglie che presi seco, e molto li serbo, specialmente quella del Beato Matteo. Se puoi mandami la medaglia di Santa Rita che tanto la desidero. Sai tanta fede, tante grazie. I miei compagni di Vigevano sono tutti ancora salvi? Fammi sapere se mio compagno Caresana si trova in buona salute, perché io gli scrissi parecchie volte ma lui non ma riscontrato, forse non le avrà ricevute. Che dicono di questa guerra a Vigevano? spero che presto sia al termine. Cara mamma guarda di star sempre sana, non pensarci, credo che Iddio mi farà la grazia di rimanere salvo, e di poter presto ritornare, per non lasciarti mai più. Intanto non mi resta altro che di salutarti tanto tanto, e d’inviarti una forte stretta di mano. Tanti bacioni alla cara Elettina, che sempre la ricordo. Infiniti saluti e baci alle care sorelle, al papà, e mio caro fratello Pierino che mai posso dimenticarlo un solo istante. Saluti a tutti gli inquilini, a tutti i parenti e nonni. Di nuovo ti saluto caramente e mi dico tuo affezionatissimo figlio nino. Addio Scrivi sovente sempre desidero tuoi scritti. Ciau

Cartolina postale in franchigia del 25 agosto 1917

Cartolina postale in franchigia del 25 agosto 1917

25-8-17

Saluti e auguri del vostro affezionatissimo figlio Nino che sempre vi ricorda. Infiniti baci all’Eletta. Arrivederci presto – addio

Lettera del 27 agosto 1917

Lettera del 27 agosto 1917

 

Lì 27-8-17

Mia carissima mamma. Oggi 27 corrente ricevetti tua desiderata lettera con data 23-8-17. Ne sono assai contento che voi tutti vi trovate in buona salute, così pure ringraziando Iddio al momento simile la mia. Riguardo al ge ……… sipì non lo so nemmeno io di preciso se è rimasto ferito, so però che anch’esso andò di collegamento colla fanteria, ma da quel dì che mi hanno diviso, non lò più visto. I due Ferrari come mi ha detto Scandella il Livio mio amico cioè il lattaio di Cassolnovo, che suo padre si chiama il Vanni di soppranome, e Negri Alfonso quel tale che fece gli esami a Pavia con me, ti ricordi? Si trovano alla 2ª batteria, e ieri ebbi l’occasione di andarli a trovare; mi dissero appunto che i due Ferrari li hanno mandati a basso al ricovero dei cavalli, essi sono stati fortunati. Il maresciallo Trombotti mi manda sempre salutare dai conducenti, sarei proprio ma proprio contento cara mamma, se come tu dici potesse il maresciallo Trombotto mettermi all’assistenza dei cavalli, ma non è così facile, io sono sempre fortunato come una legora da viaggio. In questi giorni dell’offensiva i miei compagni Duglio e Cantoni li hanno mandato in riposo a San Pietro, ed io viceversa andai di collegamento colla fanteria. Basta che Iddio mi mantenga sempre sano e mi salvi dai pericoli poi io non chiedo altro. Tutto sopporto con pazienza, la fame, la ………., le grandi intemperie. Iddio mi guarderà e mi proteggerà sempre, perché com’io mai mi dimentico di pregare e mai mi perdo di fede, così pure l’angelo mio custode mi seguirà sempre e mai mi abbandonerà. Spero che con l’aiuto di Dio e di tutti i santi potrò ancora ritornare sano e vittorioso. Ma non disperarti cara mamma se per caso il mio destino sia di morire come tanti ne muoiono qui, per la Patria; persuaso che di tante belle e gloriose azioni ognuno uguaglia quella di morire per la Patria spero però che possa ancora ritornare anzi presto. Il mio tenente Cornaggia cugino della Maldifassi è rimasto ferito, ma spero che la ferita non sia troppo grave. Cara mamma basta la salute poi tutto passerà, chi a principio a fine dice il proverbio. Così spero che presto questa guerra sia ormai giunta al suo termine, e presto giunga quel santo giorno, che porti la desiderata pace – aspettata da tutti credo. Non disturbarti a mandarmi un altro pacco, perché tu per me so che fai molti sacrifici, quindi se non puoi non voglio affatto che tu ti disturbi sempre. Come vanno gli affari, i maiali stanno sani, quei grassi li avete già venduti? Altro non mi resta che di salutarti tanto tanto. Saluti cari a tutti in famiglia. Mille baci alla Elettina cara. Tanti saluti a tutti i parenti, inquilini, nonni. Di nuovo ti saluto e ti bacio tuo affezionatissimo figlio Nino che mai ti dimentica un solo istante. Mio amico Caresana di Gravellona mi lascia di salutarvi tutti in famiglia. Non guardare se è scritta male, l’ho scritta in fretta perché il tempo mi manca. Addio Scrivi sempre sovente ciau

 Lettera del 30 agosto 1917

Lettera del 30 agosto 1917

 

Lì 30-8-1917

Carissima mamma. Oggi ricevetti il vaglia di £ 30, cui avesti la bontà d’inviarmi. Come tu dici £ 20 te li diede il Signor Invernizzi Antonio e 10 i nonni, i quali gli mando molti ringraziamenti. Il Signor Antonio gli manderei volentieri i miei ringraziamenti però come la penso io ho paura che lo venissero sapere sua moglie o sue figlie, quindi non so come fare, però se tu credi che sia meglio a scrivergli, bene volentieri gli manderei subito i miei ringraziamenti. Gli mandai due cartoline al Signor Carletto e Signor Antonio, salutantolo esso, suo padre e famiglia. Sai se li abbiano ricevuti? In quanto alla mia salute al momento posso assicurarti che è ottima, così spero di tè e famiglia. Spero che Iddio, che sempre lo invoco mi faccia la grazia e mantenermi sempre sano e salvo. Basta la salute poi tutto passerà. Lo zio Luigi mi scrisse ieri una lettera, dicendomi che il giorno 22 partiva in licenza. Cara mamma per ora debbo terminare di scrivere perché debbo cominciare a sparare, però termino colla penna ma non col cuore, sempre ti penso e mai posso dimenticarti un solo istante mia adorata mamma. Per ora ricevi un saluto affettuoso unito ad una forte stretta di mano dal tuo figlio Nino. Infiniti bacioni alla cara Eletta. Tanti saluti al papà, Gina e Angioletta e al caro fratello Pierino. Saluti e ringraziamenti ai nonni che sempre li ricordo. Saluta tanto a nome mio tutti i parenti e inquilini. Di nuovo t’invio i miei più cari e sinceri saluti e mi dico tuo affezionatissimo Nino, speroso di rivederti presto. Cara mamma guarda di star sana, speriamo che presto quest’aspra guerra sia finita. Ciau

Cartolina postale del 31 agosto 1917

Cartolina postale del 31 agosto 1917

Lì 31-8-1917

Carissima mamma. Il vaglia che m’ai spedito il 22 corrente l’ho ricevuto. Cara mamma spero che la tua salute e quella di tutta la famiglia sia ottima, com’è al momento la mia. Ieri t’inviai una lettera credo l’avrai ricevuta. Speroso di poter ancora ritornare sano e salvo, t’invio con affetto i miei più cordiali saluti e baci a te e famiglia. Mille baci alla Elettina cara. Saluti ai nonni, parenti e inquilini. Di nuovo ti saluto e ti bacio, tuo affezionatissimo Nino. Ciau.

Cartolina postale del 12 settembre 1917

Cartolina postale del 12 settembre 1917

Lì 12 – 9 – 17

Carissima mamma, ho ricevuto oggi la tua cartolina del 7 corrente. Al momento la mia salute è ottima così spero di voi tutti. Come già t’inviai una lettera ieri, i pacchetti li ho ricevuti. Il signor Invernizzi le ho già inviato i miei ringraziamenti e saluti, gl’inviai una cartolina anche al signor Locatelli, spero l’avrà ricevuta. Per ora non mi resta che di salutarti tanto te e famiglia. Mi dico tuo affezionatissimo figlio Nino. Mille baci all’Elettina. Ciau

Cartolina postale del 15 settembre 1917

Cartolina postale del 15 settembre 1917

Cartolina postale inviata dalla madre di Negri Giuseppe

Lì 15-9-1917

Caro Nino. Ieri ricevetti la tua lettera speditami il giorno 8 corrente ed oggi la cartolina che mandasti la sorella Gina. Sono molto contenta che godi buona salute come lo siamo noi tutti. Spero come mi ha detto la moglie del Sig. Trombotti che per il giorno 22 la tua batteria va in riposo lo spero che anderai anche te. Sono contenta che ricevi i pacchi e spero che avrai ricevuto anche il vaglia speditoti il giorno 9 di £ 35. Tanti saluti e baci di tua madre e di Getta e famiglia e nonna.

 

Lettera del 16 settembre 1917

Lettera del 16 settembre 1917

Lì 16-9-1917

Carissima mamma. In risposta della tua tanto desiderata inviatomi il 10 corrente, in quanto alla mia salute al presente è ottima, così spero anche di tè e tutta la famiglia. Cara mamma non inquietarti se stai qualche giorno senza mie notizie, sai delle volte o per mancanza di tempo o per carta non si può scrivere io però faccio l’impossibile di scriverti più sovente che posso. Prima di cartoline in franchigie me ne davano 8 alla settimana, ora me ne danno solo 4. Però la settimana scorsa come già ti scrissi il Maresciallo Trombotto mi mandò 20 cartoline in franchigie molta carta da lettere con buste e parecchi francobolli, quindi se puoi vai da sua moglie a ringraziarla del disturbo che si prese suo marito verso di mè. Il vaglia che m’ai spedito il giorno 10, non l’ho ancora da riceverlo, però a giorni credo di riceverlo, non posso che ringraziarvi tanto, e specialmente il Pierino. O’ ricevuto i denari solo l’altro giorno del vaglia che m’ai spedito il giorno 23, qui dopo aver ricevuto il vaglia, stanno delle settimane senza riscuotermi i soldi. Io parò ho sempre la scorta, ma se per caso non si avesse la scorta in tasca, come ce ne sono tanti, prima di riscuoterli bisogna sospirarli un bel poco. In questi posti non si può avere che scatole di sardine o di tonno, e sono stracare addirittura. Che ne dicono a Vigevano di questa lunga guerra? Forse forse nemmeno quest’anno non ha intenzione di finire. Ma cara mamma basta la salute, e poi tutto passerà con pazienza. Speroso di poter ancora ritornare sano e salvo t’invio con affetto i più cari saluti e baci a te e tutta l’intera famiglia. Tanti saluti e ringraziamenti al caro Pierino. Un grosso bacio alla mia cara Elettina che sempre la ricordo saluta i nonni, tutti parenti e inquilini. Di nuovo ti saluto e ti bacio cara mamma, e ti raccomando di non pensarci che tutto con pazienza passerà – tuo affezionatissimo Nino – ciau

 Lettera del 19 settembre 1917

Lettera del 19 settembre 1917

….. lì 19 settembre 1917

Carissima, mamma. Oggi stesso ricevetti il vaglia speditomi il giorno 10 corrente di l. 35, non posso che ringraziarvi tanto. Al momento la mia salute è ottima così spero di ….. di un lungo proseguimento. Sempre mi trovo qui in posizione, e in quanto al riposo finora non se ne parla. Cara mamma da …… dì che lasciai la bella Vigevano e voi tutti miei cari, non ho più visto un borghese. Sempre mi trovo qui nascosto in mezzo ai cespugli delle folti doline del Carso per non essere scoperti dal nemico. Si passa proprio una …… selvaggia, ma sebben qui esposto ai pericoli tutto sopporto con pazienza e rassegnazione, speroso che con l’aiuto dei Santi miei protettori e di Dio, come sempre l’invoco, mi possano mantenere sempre sano, e mi scampino d’ogni pericolo. Cara mamma tu pure sopporta con pazienza le tue pene, che già m’intenderai cosa vorrei dirti, e non pensarci di me, che spero di poter ritornare sano e salvo. Non avendo altro da dirti t’invio i miei più cari saluti e baci a te e mia cara sorellina Eletta. Tanti saluti al papà, al caro fratello Pierino che tanto lo ringrazio e alle care sorelle, che pure …… le ricordo. Salutami tanto la ….. nonna il nonno tutti i parenti e inquilini. Di nuovo ti saluto cara mamma con tutto il cuore e ti bacio te e Elettina mia cara che sempre vi ricordo. Mi dico tuo affezionatissimo figlio Nino. Cara mamma scusami …… la mia brutta calligrafia, ho dovuto scriverla in fretta qui mal collocato perché il tempo mi manca. Ciau Saluti a tutta la famiglia del mio amico Caresana

Cartolina postale in franchigia del 20 settembre 1917

Cartolina postale in franchigia del 20 settembre 1917

 

Cartolina postale di Natale Luigi alla sorella.

20-9-1917

Cara sorella. Ti scrivo che sono medesimo posto la mia salute è ottima come penso spero di te ed i tuoi figli ed il tuo povero Nino ed la mamma. Ti fò sapere che gli ò scritto al tuo Nino una lettera ma spero che fra giorni riceverò. Se delle volte che mi scrivi mandami notizie del tuo Nino ricordatoti sempre ricevi i miei cari saluti dal tuo affezionatissimo fratello Luigi. Salutami tanto il tuo Nino e la mamma e tutti.

Cartolina postale del 21 settembre 1917

Cartolina postale del 21 settembre 1917

21-9-17

Carissima mamma. In risposta della tua gradita cartolina, ne sono contento della vostra buona salute, così pure ti posso assicurare della mia al presente. In seguito ti scriverò una lettera; intanto t’invio i miei più fervidi saluti a te e tutta la cara famiglia. Infiniti baci alla cara Eletta. Tanti saluti ai nonni, tutti parenti e inquilini. Di nuovo ti saluto e ti bacio tuo affezionatissimo figlio Nino – ciau

 Lettera del 21 settembre 1917

Lettera del 21 settembre 1917

Lettera di Natale Battista zio da parte materna, anch’esso al fronte.

Modena 21-9-1917

Caro nipote Ti me notizie che in salute sto bene come tanto lo spero di te. Domani parto ancora pel fronte verso ancora sul Carso. Aspetta ha scrivermi fin quando avrai il mio indirizzo. Ricevi i più affettuosi saluti. Tuo zio Battista – ciau

 Lettera del 22 settembre 1917

Lettera del 22 settembre 1917

 

22 settembre 1917

Carissima mamma, in risposta della tua gradita lettera inviatomi il 17 corrente sono assai contento nel sentirvi tutti in buona salute, com’è la mia al presente. Come già ti scrissi il vaglia lo ricevuto. Con gran piacere ti annunzio che ieri sera lasciai la posizione, ed ora mi trovo in un paesello chiamato San Pietro dell’Isonzo. Qui c’è meno pericolo, e si può trovare sebbene molto cara qualche uova e qualche tazza di latte. Siccome mi faceva male un dente, quindi il mio tenente, mi mandò in questo paesello per farmelo levare, dove trovai Massara cioè (Lipì) e Zanoletti e molti altri miei compagni, e stanno tutti bene. Qui si trova anche il Signor Maresciallo Trombotto. Ed oggi appena potrò andrò a parlargli se potessi avere il mezzo di lasciarmi qui, alla assistenza dei cavalli, come ci sono qui i miei compagni. Ah! Se potessi avere questa fortuna, mi potrei chiamare fortunato in questi tempi. Appena saprò qualche cosa ti scriverò subito. Per ora non mi resta che di salutarti tanto e d’inviarti una forte stretta di mano e baci a te e alla cara Elettina. Infiniti saluti e baci al papà, alle care sorelle e fratello Pierino che sempre li ricordo. Salutami tanto i nonni, tutti i parenti e inquilini. Speroso di poterti presto darti qualche buona notizia, di nuovo ti saluto caramente e mi dico tuo affezionatissimo Nino Mille bacioni all’Elettina cara, che mai la dimentico un solo istante. Ciau

 Lettera del 26 settembre 1917

Lettera del 26 settembre 1917

 

Lì 26-9-1917

Carissima mamma. Come già ti scrissi ieri, io mi trovo al presente qui al reparto dei cavalli, San Pietro e spero di rimanere. E’ già da 5 giorni che mi trovo qui al reparto dei cavalli, ha parlato il Maresciallo Trombotti col mio Tenente, quindi a dir la verità era già 4 e 5 giorni che mi trovavo su in posizione col mal dei denti e poi da quando tornai dalla guida di collegamento mi sentivo sempre indisposto, sai un po’ dello spavento e tutto insieme. Quindi per mezzo del Maresciallo il mio Tenente mi mandò giù. Ove parlai col Maresciallo, e mi disse che farà di tutto per mettermi qui al reparto dei cavalli con lui. Pensa cara mamma se potessi avere questa fortuna! Mi vorrei chiamarmi fortunato. Parlai anche col Sergente Zorzoli, il cugino dei fittabili di San Vittore, un bravissimo giovane e furiere della mia batteria, mi vuole molto bene e mi ha detto che farà del tutto per me, questo ha molto il braccio lungo nella mia batteria. O’ fatto per pagargli i francobolli al Maresciallo, che mi mandò, e non ha voluto niente ha nessun patto. E mi tiene alla mensa con lui a mangiare, cioè alla mensa dei sottoficiali, si mangia due volte al giorno ma più che bene, e la spesa non è tanto, ha mangiar fuori due volte al giorno, ma non bene così 10 lire non basterebbero. Non volevo accettare per tutti i conti, ma lui mi ha condotto per tutti i conti dicendomi che venendo alla mensa farei amicizia con tutti i sergenti e marescialli, quindi mi aiuteranno anche loro per farmi rimanere qui al reparto, e come mi accettarono con molta cortesia e mi vogliono molto bene. Guarda che preferenza mi ha fatto quel bravo Maresciallo, che per me è stato un conforto, non mi credevo che usasse tanta cortesia con me. Non puoi immaginarti cara mamma che consolazione provai, nel trovare dopo molto tempo una persona che mi conforta e fa del tutto per me. Di più di così non poteva accogliermi. Va da sua moglie a ringraziarla di vero cuore, perché si vede che quella brava Signora mi ha raccomandato tanto tanto. Qui trovai Lipì, il Guido mi lascia di salutarvi, esso è già da 40 giorni che si trova qui ai cavalli, però ha molta invidia perché son ben veduto e perché vado alla mensa, fa del tutto per poter venire anch’esso ma non l’accettarono, perché non si può. Vado sol’io perché il Maresciallo e tutti gli altri sergenti mi vogliono tanto bene. Però ti raccomando di non dir niente con nessuno. Non far sapere niente nemmeno ai genitori di Gaggianesi. Quel Caresana che mi lascia sempre di salutarvi è nella mia batteria, è pure un volontario di un’anno anch’esso abita a Gravellona, suo padre fa il macellaio. Silva il sergente e Terrani sono ancora nella mia batteria. Oggi mi scrisse una cartolina il signor Locatelli Carlo il quale mi saluta tanto ed è molto contento che mi ricordo di lui – oggi stesso gli contraccambiai i saluti a lui e famiglia. Il signor Invernizzi gli scrissi e lo mandai ringraziare parecchie volte, sai se ha ricevuto mie cartoline. Ah! Come bramerei la tua fotografia ed anche quella della mia cara Elettina che mai posso dimenticarmi un solo istante.

Foto della mamma e delle sorelle di Negri Giuseppe

Foto della mamma e delle sorelle di Negri Giuseppe

Dillo al papà che ti dia i soldi per farvi fotografare, anche in piccolo, basta poterli avere, credo che la spesa non sia molto, vedi qui i miei amici poveri e ricchi tengono tutti le fotografie dei suoi genitori e fratelli, quindi io quando mi mostrano le fotografie dei suoi cari mi domandano se ne tengo io, poi dei momenti sarebbe un gran conforto se potessi vedere il tuo ritratto e quello della cara Elettina mia, ah!come bramerei averle cara mamma.

La sorella Eletta

La sorella Eletta

Fai vedere la lettera al caro papà, spero, spero che leggerà sempre le mie lettere, perché io sempre lo ricordo e lo ringrazio molto dei denari che mi manda, io guardo di spendere più poco che sia possibile, ed appena sia finita questa lunga ed aspra guerra, se potrò ritornare, se Dio mi farà questa grazia, guarderò di fare del tutto per potere ricompensarlo e ne sarò grato per tutta la vita, dei soldi che ha avuto la bontà di spedirmi per mettermi in artiglieria, perché se fossi in fanteria col mio carattere di sangue freddo forse sarei già morto, (che tristi giorni passai quando andai di collegamento colla fanteria). Si quei soldi non si sono spesi malamente, e ora non fo altro che ringraziarlo tanto tanto. Guardate cari genitori di godere questa dolce armonia, poiché è inutile passare dei tristi giorni poiché questa vita è un soffio. Altro non mi resta che di salutarvi di vero cuore tutti quanti. Tanti saluti a tutti i parenti e inquilini. Contraccambio saluti alla famiglia Ottone. Di nuovo vi saluto tutti quanti e vi bacio – Vostro Nino che sempre vi ricorda. Bacioni all’Elettina (addio).

 

 Lettera del 4 ottobre 1917

Lettera del 4 ottobre 1917

4 – 10 – 1917

Carissima mamma Come già ti scrissi il pacchetto l’ho ricevuto, sono molto contento specialmente del cuscinetto, cui hai avuto la bontà d’inviarmi, che qui mi serve molto, e ti ringrazio di vero cuore. Spero che tutti vi trovate in ottima salute, com’è pure la mia al presente. Come già lo saprai ora mi trovo, al reparto cavalli, e spero di rimanerci; qui si sta più bene e c’è meno pericolo. Il Maresciallo Trombotto, che si trova qui con me, fa del tutto per farmi rimanere qui al reparto, e mi vuole assai bene. Si vede che sua moglie tanto mi raccomandò. Qui c’è pure il Guido cioè Lipì e Ferrari e Zanoletti. Loro è più di un mese che sono qui al reparto cavalli. Però essi non sono nella mia batteria, essi sono nella 1ª batteria. Io però non faccio troppa confidenza, me ne sto da solo, che come già lo sai non mi piace andare colla compagnia, specialmente con Lipì che sai già, che tipo sia. Tutte le sere vado alla benedizione, con un soldato della mia batteria, è del 83, da borghese faceva il sacrista nella chiesa di Magenta, quindi vado con lui alla benedizione, che tutte le sere la dicono nella chiesuola del paese, sebbene tutta taroccata dalle cannonate e bombe che lanciano i tedeschi. Cara mamma desidererei molto la tua fotografia e quella della mia cara Elettina che sempre mi ricordo. Va ancora dalle Suore a scuola? Povera piccina? Come bramerei vederla?, mi par millanni che la lasciai, sebbene non nemmeno tre mesi. Ha chissà quando verrà quel giorno, forse lontano lontano che potrò ritornare! Domenica giorno 7 sarà la festa del nostro Beato Matteo nostro protettore, vi auguro di passarvela bene. Cara mamma specialmente in quel giorno pregalo tanto per me, com’io sempre lo invoco e tanto pregherò in quel giorno. Speroso che sempre mi aiuti, e mi mantenga sano e salvo, e mi scampi d’ogni pericolo. Con molta cura serbo la medaglia del Beato Matteo e quella di Santa Rita, e spero che mi aiuteranno in tutte le circostanze. Per ora non mi resta che di salutarti di vero cuore. Tuo affezionatissimo Nino che sempre ti ricorda. Mille bacioni alla cara Elettina. Infiniti saluti al papà, alle care sorelle e al caro fratello Pierino che sempre lo ricordo. Salutami tanto i nonni, tutti i parenti e inquilini. Cara mamma guarda di star sempre allegra, e non pensarci speriamo che presto sarà finita questa guerra. Mi scuserai della mia calligrafia quasi illeggibile, devo scriverla in fretta perché il tempo mi manca, e se si non scrive in quella mezzora, che c’è di libertà al mezzogiorno, alla sera non si può scrivere perché non si può accendere il lume. ciau

 Lettera del 6 ottobre 1917

Lettera del 6 ottobre 1917

 

Lì 06/10/17

Carissima mamma Ricevo oggi tua del 1, e ne sono molto contento nel sentirvi tutti in buona salute, così è pure la mia. Ti faccio sapere che il pacchetto che mi hai spedito il giorno 18 settembre lò ricevuto, il vaglia non ancora ma credo di riceverlo a giorni. Al presente mi trovo qui ancora con Trombotto, e tanto mi lascia di salutarvi. Qui comincia a far freddo quindi se puoi mi farai il favore spedirmi una sciar pettina di lana da mettere al collo, e un cilè che questo che ho si è tutto rotto e sporco, ma pure usato che non importa. Se puoi mi farai un favore mettermi nel pacchetto un piccolo boccettino di acqua forte per i denti, che delle volte mi fanno male, forse sarà l’umidità. Mi dirai che sarò seccante cara mamma! Ma speriamo che presto giunga la desiderata pace, per così tornare e ricompensarvi di tutto quello che fate per me. Ringrazio di vero cuore il papà del vaglia, cui ha avuto la bontà d’inviarmi. Come tutti dicono, e come ho sentito dire anche da Trombotto che presto andremo in riposo. Che fortuna sarebbe questa! Così si passerebbe tutto l’inverno in Italia, saremo ricoverati dal freddo, e sicuri della vita. Cara mamma non star a guardare tutto quello che dicono la gente. In quanto a Terrani, sai mi sgridava un po’ nei primi giorni perché non capivo tanto bene l’istruzione del pezzo, ma ora mi vuole molto bene. Chi ti disse che mi legarono al pezzo? Non è proprio vero questo! Ieri trovai un vigevanese, si trova anch’esso vicino a me. E’ un certo Sala quello che sta sulla Giacchetta sua moglie è molto amica con Veronica, è la figlia del Guerino. Tanto mi lascia di salutarvi voi e Veronica e Pinotta. Si trova ancora a Pavia Pinotta. Per ora non mi resta che di salutarvi tutti quanti di vero cuore. Tanti bacioni alla mia cara Elettina. Saluti a tutti i parenti, nonni e inquilini. Di nuovo vi saluto e vi bacio tutti quanti. Vostro Nino Addio

Lettera dell'8 ottobre 1917

Lettera dell’8 ottobre 1917

8 -10-1917

Carissima mamma, vengo con questa mia lettera, assicurandoti della mia ottima salute, così spero di voi tutti. Come già ti scrissi il vaglia di L. 30 e il pacchetto li ho ricevuti. E ringrazio tanto tutti quanti. Questa lettera non è firmata

Cartolina postale del 25 ottobre 1917

Cartolina postale del 25 ottobre 1917

25-10-17

Caro Nino. Il 24 corrente ricevetti la tua lettera del 19 sono contenta che godi buona salute come noi tutti in famiglia e i nonni. Come già ti disse in sulla lettera sono andata dove la moglie del sig. Trombotti e molta la ringraziai e la ricompensai e gli dissi di scrivergli a suo marito di molto ringraziarlo e salutarlo da parte mia, credo che avrai ricevuto anche il pacchettino per la fine del mese ti manderemo un vaglia. Altro non mi resta che salutarti tanto tua madre. Tanti saluti da tutti in famiglia e i nonni e baci dalla tua sorellina e tanti baci ed abbracci sinceri di tua madre.

Cartolina postale in franchigia del 26 ottobre 1917 - Furiere Zorzoli

Cartolina postale in franchigia del 26 ottobre 1917 – Furiere Zorzoli

26-10-917

Egregio Signore, è qui pervenuto un pacco indirizzato al caporale Negri che da tempo trovasi all’ospedale ammalato, è pure qui un vaglia di £ 35 giunto il giorno stesso della sua entrata all’ospedale. Vorrei ora chiederle come posso regolarmi in merito, e cioè ritornare il tutto al mittente o come. In attesa la riverisco. Il sergente furiere Mario Zorzoli

Negri Giuseppe

Negri Giuseppe

Atto di morte n° 67 Negri Giuseppe di Luigi

L’anno 1917 addì 10 di dicembre a ore 10 e minuti 40 nella Casa Comunale. Io sottoscritto ………… Segretario Capo delegato dal Sindaco con atto quattordici agosto millenovecentoquattordici approvato Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Vigevano, avendo ricevuto dal Ministero della Guerra, Direzione Generale Leva e Truppa copia d’atto di morte, ho per intiero ed esattamente trascritta la copia medesima che è del tenore seguente: estratto dell’atto di morte del Caporale Negri Giuseppe inscritto sul Registro (fascicolo 2°) tenuto dall’Ospedale da Campo n° 068 a pagina 74 n° 120 d’ordine. Il sottoscritto Zupillo Rag. Gaetano Capitano d’Amministrazione incaricato della tenuta dei registri di Stato Civile presso l’Ospedale da Campo n° 068 in Muscoli dichiara che sul registro degli atti di morte fascicolo 2° a pagina 74 ed al n° 120 d’ordine trovasi inscritto quanto segue: l’anno millenovecentodiciassette ed allì ventidue del mese di ottobre nell’Ospedale da Campo n° 068 a Muscoli mancava ai vivi alle ore cinque in età d’anni diciannove il Caporale Negri Giuseppe del 6° reggimento artiglieria campagna 4ª batteria al n° 10990 di matricola del distretto militare di Pavia figlio di Luigi e di Natale Maria ammogliato con —— vedovo di —— morto in seguito a tifo sepolto a Muscoli nel cimitero come consta dall’attestazione delle persone a piè del presente sottoscritte: f.to soldato Filesi Luigi – teste – f.to cap. mag. Fuscio Michele – teste – il Maggiore medico Direttore f.to Antonio Fagiuoli – il Medico Curante f.to Capitano Candela Mercurio – l’Ufficiale di Amministrazione Capitano Zupillo Gaetano. Per copia autentica l’Ufficiale di Amministrazione f.to Capitano Zupillo. Visto il Maggiore Medico Direttore f.to A. Fagiuoli. Eseguita la trascrizione ho munito del mio visto, ed inserita la copia suddetta nel volume degli allegati a questo registro l’Ufficiale ……………

Muscoli fa parte del comune di Cervignano del Friuli, in provincia di Udine, nella regione Friuli-Venezia Giulia. La frazione o località di Muscoli dista 2,65 chilometri dal medesimo comune di Cervignano del Friuli di cui essa fa parte.

Preghiere e Ricordi pel Soldato

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Cartolina inviata dalla zia Teresa - 1

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Cartolina inviata dalla zia Teresa - 2

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Biglietto mensile

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