Freccetta in acciaio utilizzata come arma da saturazione d’area. Un certo numero di queste freccette, riposte in un contenitore, può essere dispersa tramite un aereo in uno spazio relativamente ristretto. Lo scopo principale dell’utilizzo di questo tipo di arma è quello di procurare il maggior danno possibile al personale militare, cioè uomini o animali impiegati nelle trincee, in prossimità di esse o nelle immediate retrovie.
Questo tipo di arma fu usata dagli italiani per la prima volta nella guerra italo-turca del 1911, furono chiamate aste metalliche con governale, corte e acuminate.
Gruppi di queste “ frecce “, sganciati sulle linee nemiche da aerei da caccia, per la loro traiettoria pressoché rettilinea, potevano colpire le truppe trincerate .
Durante il primo conflitto mondiale furono sperimentati nuovi e diversi modi di combattimento. Uno di questi fu adottato dall’arma aerea ai primordi del suo impiego in campo bellico, il bombardamento aereo.
All’inizio, dagli aerei cadeva di tutto: dai mattoni, ai sassi, ai chiodi e tutto quello che poteva fare del male. Le freccette o frecce volanti soprannominate successivamente “ morte silenziosa “ furono solo un’evoluzione di questo tipo di combattimento. Erano impiegate indistintamente da aerei e dirigibili e scagliate sulle truppe che per una logorante guerra di posizione erano soprattutto bloccate in trincea. I soldati delle varie compagini erano terrorizzati da quest’arma invisibile e silenziosa che giungeva con effetto sorpresa ed era in grado di entrare dalla testa e uscire dai piedi.
Esistevano vari modelli per lunghezza, forma e peso variabile e tutti gli eserciti ne disponevano. Chi si aspetta di associare questo tipo di arma solamente alla prima Guerra Mondiale si sbaglia, l’aviazione statunitense ne fece largo uso in Vietnam e voci discordanti ne affermano l’uso da parte dell’aviazione israeliana durante i bombardamenti.
Ringrazio gli amici di Miles per le informazioni e le foto inviatemi a suo tempo.