Lado Nob. Avv. Pietro di Luigi
Decorato di medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione:
Lado Pietro da Monza (Milano), Tenente complemento reggimento fanteria.
Condusse la compagnia all’assalto di una forte posizione nemica, dando prova di mirabile slancio e fermezza, finché cadde, colpito a morte. – Monte Mrzlivrh, 28 agosto 1915.
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Il suo nominativo non risulta nell’Albo dei Caduti della Grande Guerra ma è riportato fra gli ufficiali caduti dell’89° reggimento fanteria Brigata Salerno. Al momento della chiamata alle armi ricopriva la carica di Pretore presso il Tribunale di Vigevano. Fu promosso capitano poco prima di morire e fu decorato di medaglia d’Argento al Valor Militare, nato a Monza il 21 maggio 1878, distretto militare di Monza, morì il 29 agosto 1915 in uno dei tanti attacchi al Monte Mrzli.
BRIGATA “SALERNO”
(89° e 90° Fanteria)
Sede dei reggimenti in pace: Genova.
Distretti di reclutamento:
Nola, Pinerolo, Pistoia, Reggio Calabria, Roma, Siracusa, Sulmona, Teramo, Venezia, Voghera.
ANNO 1915.
La brigata, iniziando il 15 maggio il movimento ferroviario da Genova, trovasi il 2 nei pressi di Cividale alla dipendenza dell’8ª divisione ed il 22 tra Idersko e Luico, pronta ad appoggiare l’azione che le truppe sulla sinistra dell’Isonzo svolgono per l’occupazione della linea M. Nero – Sleme-Mrzli.
L’89° fanteria nei primi giorni di giugno concorre alle operazioni sul M. Mrzli riuscendo con lotta tenace e cruenta ad occupare alcuni tratti di terreno e a mantenerne il possesso malgrado i ripetuti contrattacchi lanciati dal nemico. Il 5 giugno discende a Kamno ove, insieme al 90°, alterna i reparti nel servizio di trincea lungo il tratto M. Spika – Vrsno — Selisce — Isonzo.
In seguito l’89° dalle falde occidentali del Mrzli tenta vari attacchi per giungere alla sella Sleme – Mrzli ed ivi rafforzarsi: il 4 luglio riesce a conquistare la q. 1100 (Mrzli), ma non può in seguito effettuare altri progressi a causa della intensa attività del nemico.
Il 14 agosto è ripresa l’azione contro il Mrzli e la sella dello Sleme, ma i robusti e profondi reticolati austriaci arrestano ogni tentativo di avanzata.
L’attacco è ritentato il 28 e 29 agosto, ma l’intenso fuoco nemico, lo spessore ancora intatto dei reticolati e l’impervio terreno non permettono di raggiungere alcun risultato, malgrado la costante tenacia e veemenza dei fanti della “Salerno”. Si sospende perciò l’azione e si procede al rafforzamento delle posizioni ed a lavori di approccio.
Il 21 ottobre è per la terza volta ripresa l’operazione contro il trincerone del Mrzli. Il II/90° con vigoroso slancio se ne impadronisce, catturando una cinquantina di prigionieri. Il nemico tenta, senza risultato, nella giornata e durante la notte, ripetuti contrattacchi per riguadagnare la posizione: ripete la prova nei giorni successivi ma sempre vani riescono i suoi sforzi.
All’alba del 24 si spinge l’attacco verso q. 1360 del Mrzli i reparti dell’89°, che nella notte avevano respinto un forte assalto nemico, s’impegnano energicamente nella nuova lotta, ma già esausti e sottoposti a violento tiro d’artiglieria nemica, dopo due attacchi consecutivi, ripiegano nel trincerone di partenza. Altri reparti della brigata sono successivamente inviati in rinforzo sulle posizioni ove respingono reiterati tentativi nemici
La brigata perde in questa azione 24 ufficiali e circa 1200 uomini di truppa.
Il 26 novembre il 90° concorre all’occupazione di alcune trincee della q. 1360; dopo vivissima lotta giunge con i renarti più avanzati fin sotto la citata quota, ma l’intenso fuoco di fucileria non permette di proseguire.
Nella notte il reggimento, ricevuto il cambio, si sposta a Kamno in riserva.
Segue un periodo nel quale i reparti si alternano nel servizio di vigilanza nelle linee del Mrzli senza altri avvenimenti notevoli.
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Araldo Lomellino del 10 settembre 1915
L’avvocato Lado nacque a Monza il 21 maggio 1878, si è laureato tra i primi nell’Università di Pavia ed è entrato nel 1901 nella carriera giudiziaria quale uditore alla Regia Procura del Tribunale di Milano, poi quale Pretore ad Ornavasso, indi a Omegna, donde venne nell’aprile 1909 a Vigevano: qui si sposò pochi anni sono con la signora Margherita Cesoni.
Era figlio del valentissimo Magistrato morto 8 mesi sono, S.E. nob. Luigi Lado Procuratore Generale di Cassazione.
Per dare un’idea dei suoi sentimenti stampiamo le due cartoline fra le ultime che egli mandò:
Al Canonico Giuseppe Bregliani suo cugino:
18-8-915
Carissimo Canonico, grazie vivissime della tua cartolina da Calco e della tua lettera da Vigevano: le tue parole mi sono di prezioso conforto – grazie di essere stato a Calco a suffragare il povero papà Giulio, tenendo così compagnia alla mia Margherita ed ai suoi.
Sto bene di salute – l’animo è sempre sereno, fiducioso, pronto ad adempiere in tutto il mio dovere di soldato, non certo facile. Ho assistito due volte alla Messa da campo e giorni fa mi sono accostato ai Sacramenti, come hanno fatto parecchi soldati ed alcuni ufficiali. Ricordati di me nella Messa, grazie ai tuoi delle loro preghiere. Saluta la tua famiglia. Credimi tuo aff.mo Piero.
Alla moglie Nob. Margherita Cesoni:
27-8-915
Carissima Margherita. Mando anche oggi un affettuoso saluto colle mie ottime notizie. Ho scritto una riga a zio Vittorio senza però parlargli di quanto ti ho già scritto, lascio fare a mamma. (1).
Sta certa Margherita che il mio pensiero nei momenti di tranquillità e di ansia è sempre rivolto a te che mi hai fatto felice, alla nostra Carla, ai tuoi che tanto bene mi vogliono. Abbracci a Mamma, Maria, Francesco, baci a Carla e a te, aff.mo tuo Piero.
- La signora saputolo disceso per alcuni giorni di riposo, erasi rivolta allo zio Gen. Alfieri per avere il permesso di andarlo a vedere: ma le venne risposto negativamente. Ora si voleva insistere a mezzo della mamma Donna Carolina Lado cognata del suddetto Generale Alfieri, Intendente generale dell’Esercito.
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Martedì mattina il tenente Castellotti di Cassolnovo giungeva a Vigevano ferito ed annunziava che nello scontro del 28 agosto era pure stato ferito il tenente avv. Nobile Piero Lado nostro Pretore.
Il cognato ing. Cesoni spediva subito vari telegrammi per avere più precise notizie e per sapere in quale ospedale fosse stato ricoverato il ferito. Solo mercoledì nel pomeriggio gli perveniva un telegramma da Treviso firmato dal magg. Generale Vittorio Alfieri, zio dell’avv. Lado nel quale telegramma annunziava la morte del bravo tenente ed invitava l’ing. Cesoni a partire per Treviso. Costui giungeva colà al mattino seguente e con una automobile ed un’ufficiale messogli a disposizione dal gen. Alfieri, partiva alla volta del fronte per vederese potevasi riacquistare la salma del prode caduto.
L’ing. Cesoni giunto a 500 metri dal luogo ove era stato colpito il cognato, non potè più procedere oltre perché la furia delle granate imperversava. Potè però averegli oggetti che il povero tenente portava indosso, raccolti prima da un soldato calabrese che a sua volta cadde e rimessigli da un altro che nella nota dice : oggetti appartenuti al buon tenente Lado.
Nella notte del …… alcuni soldati coraggiosamente salirono al Monte …… fino al luogo ove giaceva la salma del loro tenente (m. 1280 ) e piamente la trasportarono fino al Cimitero di Camno ( Kamno) ove fu seppellita.
Il tenente Lado era stato ferito ad una gamba qualche tempo prima del 22 da un pezzo di macigno lanciatogli contro; gli era stato ordinato di fermarsi all’Ospedale di campo, ma egli scrupoloso nel dovere volle rimanere in campo e condurre la sua compagnia all’assalto del 28, in cui purtroppo rimase vittima.
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Noi ripetiamo le più vive condoglianze alle famiglie Lado, Cesoni, Bregliani, con animo riverente e mesto.
Araldo Lomellino del 28 aprile 1916
Il Pretore Lado di cara e buona memoria fu decorato con medaglia d’argento al valor militare. Ci ripromettiamo di pubblicare la motivazione appena potremo conoscere il testo.
Araldo Lomellino n° 40 del 6 ottobre 1922
Il trasporto dai luoghi di guerra della salma dell’Avvocato Piero Lado
Ad Agnona presso Borgosesia (Novara) compivasi venerdì scorso 29 settembre la mesta cerimonia della sepoltura nel natio cimitero della salma dell’Avv. Nob. Piero Lado.
Tutti ricordano l’ottimo Giudice Pretore della nostra città dove diede belli esempi di cristiano sentire e di civili virtù, e ricordano pure i nostri concittadini come partito per la guerra subito all’inizio, cadde eroicamente sul campo, Tenente all’89° Reggimento Fanteria il 28 agosto 1915. Dal cimitero di Camno (Merzli) poté finalmente la vedova signora Cesoni Lado riavere la diletta salma per tumularla nella tomba di famiglia.
Il pio rito fu compiuto dal Reverendissimo Can. Bregliani e vi parteciparono un’eletta schiera di amici e conoscenti e una larga rappresentanza delle Famiglie Cesoni e Lado. Notammo tra gl’intervenuti il Cav. Gobbi, già Procuratore del Re, l’avv. Castellotti Giudice al Tribunale, l’ing. Zanetti, gli avv. Agnelli, Cazzani e Taroni. L’Associazione Madri e Vedove dei caduti era rappresentata dalle signore Besozzi, Callegaris, contessa Barbavara, signorina Ubezio. Imponente la partecipazione del paese al funebre corteo con tutte le sue associazioni patriottiche, scuole elementari, asilo infantile, e la rappresentanza del Municipio.
Al cimitero dissero sentite parole di circostanza l’avv. Castellotti e il cav. Gobbi.
In memoria
La mattina del giorno 28/8/1915, alle ore 4, dopo intenso bombardamento di ben 36 ore, guidati dal valoroso Colonnello Trossarelli che in quel frangente lasciava pure gloriosamente la vita, muoveva all’assalto del trincerone sul terribile Merzli il 4° plotone della 2ª Compagnia seguito dalla 3ª Compagnia comandata dal tenente Piero Lado, Pretore di Vigevano. Durante la mischia furibonda il 4° plotone d’assalto venne quasi distrutto ed i pochi superstiti rimasero fino alla notte seguente sdraiati fra i cadaveri decomposti dei caduti nei combattimenti del Maggio e del Giugno 1915; fu allora che il tenente Lado con la sua 3ª Compagnia iniziò l’assalto per sostenere i superstiti del 4° plotone e per l’onore del 89° reggimento fanteria, cadeva così ferito a morte, alla testa dei suoi fanti.
Questa fu la fine gloriosa dell’eroico tenente Lado, anima invitta e convinta di Cristiano e credente. Così può dire chi lo vide, il giorno prima della Sua gloriosa dipartita, ricevere i SS. Sacramenti della Religione con forza d’animo e con edificante pietà, dimostrando la sua intima preparazione a vincere ed anche a morire per la maggior gloria della Patria.
Così un umile fante della brigata Salerno partecipe dell’epico fatto di armi e come Lui credente, lo ricorda a tutti i buoni di mente e di cuore unitamente a coloro che come Lui caddero da forti.
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La madre del capitano Pietro Lado è la sorella della moglie (Biella Beatrice) del generale Vittorio Alfieri.
Generale Vittorio Alfieri, nato a Perugia il 3 luglio 1863, morto a Musestre l’8 novembre 1918 per febbre spagnola contratta al fronte ed evoluta in broncopolmonite.
Riposa nel cimitero di Desio (Monza) nella Cappella della famiglia Gavazzi.
Comandante alla Scuola di Guerra (1903); Capo di Stato Maggiore della Divisione militare di Milano (1905); Direttore Capo di Divisione al Ministero della Guerra (05 febbraio 1908); Comandante 71º Reggimento Fanteria (06 agosto 1911); Comandante del Regio Corpo Coloniale in Somalia (18 dicembre 1911); Comandante della Brigata Brescia (01 febbraio 1914); Direttore Generale al Ministero della Guerra (29 marzo 1914); Sottosegretario di Stato al Ministero della Guerra (07 aprile 1916); Sottosegretario di Stato al Ministero Armi e Munizioni (17 giugno 1917); Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno per gli Approvvigionamenti ed i Consumi (10 ottobre 1917); Comandante del XXVI Corpo d’Armata (dall’aprile 1918 fino alla morte avvenuta al fronte il 08/11/1918)
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