Questo è il primo monumento dedicato dai vigevanesi ai caduti della Prima Guerra Mondiale, e l’unico monumento cittadino fuso nel bronzo dei cannoni austriaci.
Al termine della Iª guerra mondiale lo scultore vigevanese Alfredo Berengario Ubezio raggiunge la moglie a Parigi in Rue de la Tour Malakoff 15-17. Qui riceve una lettera datata 12 settembre 1919 dal segretario Capo del Comune di Vigevano Avvocato Eugenio Scevola che lo informa ufficialmente dell’incarico conferitogli dalla Giunta Municipale in seduta dell’11 settembre 1919.
In tale seduta venne approvato il nuovo progetto portante la data 29 agosto per l’esecuzione di due targhe in ricordo dei vigevanesi caduti durante il primo Conflitto Mondiale.
Questo incarico gli fu conferito dopo un bando di concorso indetto dal Comune cui partecipò anche lo scultore Cesare Villa.
Al concorso non parteciparono Ferdinando Villa (fratello di Cesare), perché, seppur dilettandosi come scultore, operava come pittore, mentre Giovan Battista Ricci, all’epoca, si trovava sotto le armi.
Qui di seguito viene riportato parte del verbale di seduta del 6 Agosto 1919
OGGETTO N° 337 = RICORDO AI VIGEVANESI CADUTI PER LA PATRIA
Premesso che in ossequio alle deliberazioni 14 febbraio e 15 aprile corrente anno del Consiglio Comunale, la Giunta in seduta del 24 determinava di provvedere alla posa del ricordo ai Vigevanesi caduti per la Patria mediante concorso fra gli artisti del luogo, notoriamente capaci;
Che vennero a tale scopo invitati dall’Ufficio Tecnico gli scultori Ubezio Berengardo Alfredo e Villa Cesare i quali risposero all’invito, il primo con un progetto di targa di marmo bianco con fregio in stile classico in bronzo, il secondo con due distinti progetti di marmo nero con fregi allegorici pure in bronzo;
Ritenuto che il progetto presentato dallo scultore Ubezio e per la semplicità delle linee e per l’espressione del concetto e per l’ammontare della spesa risponde agli intendimenti prevalsi nella discussione e deliberazione del Consiglio Comunale che volle i gloriosi morti, caduti per la Patria, ricordati con semplici targhe.
Ritenuto che i due primi progetti presentati dallo scultore Villa, degni di considerazione ma sorpassanti i concetti del Comune vennero da ultimo ritirati dal presentatore per la ragione che non potevano capire tutti i nomi dei caduti, 500 circa, e sostituiti da un terzo progetto;
Ritenuto che su quest’ultimo non si può soffermare l’attenzione sia perché presentato tardivamente
LA GIUNTA
Delibera di scegliere il progetto Ubezio porgendo incarico al Sig. Sindaco di prestabilire opportuni accordi per l’esecuzione, non dimenticando di prefiggere all’artista un termine per il compimento dei lavori. >>
Le due targhe, entrambe sormontate da un gruppo in bronzo composto da uno stellone e la testa d’Italia con elmo, spada, fascio dei littori, bilancia della Giustizia, due pendini laterali di crisantemi, comprendenti in tutto un cartello d’assieme con alloro e nastro intrecciato nel cui centro campeggia la parola << Patria >> ed in basso una corona d’alloro con nastri e targhetta colle due date 1915 – 1918.
Il tutto cesellato e patinato a regola d’arte. Il bronzo in alto ed i nastri della corona in basso sono di color marrone (patina fiorentina) e la corona in basso di colore verde antico.
Le tabelle in lastre di marmo venato cinerino ben levigate ed esenti da difetti, di dimensioni di m 1,60 di larghezza per m 2,40 di altezza e centimetri 3 di spessore, divisa in quattro campi o colonne perpendicolari per i nomi, ed una trasversale in testa portante le scritte:
“Su le Alpi in Francia nei Balcani in Libia nel cielo e sul mare per la Patria per la Umanità “targa a sinistra dello scalone principale, la seconda di destra “Vigevano fiera dei suoi figli migliori ne volle qui eternare i nomi Romanamente Gloriosi “.
L’incarico di dettare le iscrizioni da apporsi alle due targhe fu affidato il 13 novembre 1919 al Prof. Alessandro Colombo.
Al ricevimento gratuito di 5 quintali di bronzo dal Ministero della Guerra di Roma viene portata a termine l’opera e consegnata come da verbale di collaudo del 6 settembre 1920 a firma dell’Ingegnere Civico Roncalli al Comune di Vigevano.
Costo dell’opera Lire 13.500 pagate in due rate, la prima di circa Lire 10.000 il restante sei mesi dopo l’ultimazione dei lavori.